È un’opera davvero straordinaria questa Annunciazione di Ambrogio Lorenzetti, dipinta intorno al 1344 e conservata alla Pinacoteca di Siena. Lo è per la bellezza dell’ordine con cui è stata costruita, per l’arditezza dei contenuti concettuali che sono stati introdotti,•••
Ci sono opere “minori” di grandi maestri che a volte restano un po’ dimenticate perché schiacciate da capolavori ben più celebri. È il caso di questa predella del giovane Donatello, conservata al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze e che ora è stata prestata al•••
Nell’anno di Leonardo (morì nel 1519) è arrivata in Italia una sorpresa: è un’opera giovanile, conservata all’Ermitage di san Pietroburgo, che resterà esposta fino a fine giugno a Fabriano, nel palazzo della Pinacoteca Civica. La Madonna Benois, che prende il nome•••
Segnaliamo un articolo sulla Deposizione di Benedetto Antelami scritto da Giuseppe Frangi per l'Associazione don Giacomo Tantardini, sulla quale sposta la penna e la rubrica Riquadri (che perde il nome, ma non la sostanza). Un distacco da Piccolenote che ci pare del tutto•••
Il suo nome vero era Natalino Bentivoglio Scarpa. Era nato a Desenzano nel 1897. Da ribelle e anticonformista qual era, prese come nome d’arte quello di Cagnaccio, a cui poi aggiunse anche il nome del luogo a cui era più legato: il borgo di San Pietro in Volta, nell’isola•••
Nei riquadri finali di quell’immensa opera che è la Maestà, Duccio, da puntuale e fedele cronista, mette in immagini anche gli episodi della vita di Cristo successivi alla Resurrezione. Per distinguere la narrazione da tutto ciò che aveva preceduto ricorre ad un•••
Beato Angelico dipinse questa Annunciazione nella cella tre del convento fiorentino di San Marco all’inizio di quell’impresa che lo avrebbe portato a riempire ogni stanza dei monaci con un’immagine. Naturalmente le dimensioni dell’impegno rendono impensabile che ogni•••