«Al centro della Liturgia di questa domenica troviamo una delle verità più confortanti: la divina Provvidenza. Il profeta Isaia la presenta con l’immagine dell’amore materno pieno di tenerezza, e dice così: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai”. Che bello è questo! Dio non si dimentica di noi, di ognuno di noi! Di ognuno di noi con nome e cognome. Ci ama e non si dimentica. Che bel pensiero… Questo invito alla fiducia in Dio trova un parallelo nella pagina del Vangelo di Matteo: “Guardate gli uccelli del cielo – dice Gesù –: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. … Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro”». Con queste parole è iniziato l’Angelus del Papa del 1 marzo.
E ha ricordato come le ricchezze non si portano, né portano, in cielo: «il sudario non ha tasche».